Super-genitori

E’ lunedì mattina… Lei non non vuole vestirsi, tu sei già in ritardo, la tua rabbia sale ed in quel momento l’unica cosa che puoi fare è lasciarla uscire, non riesci più a contenerla, senti quasi una soddisfazione, è bello sentirla venir fuori, ci si sente forti e determinati a far sentire la propria voce.

Ma una volta scesa la pressione e quando poi vedi i suoi occhietti spaventati o, se sono più grandi, che non reagiscono affatto, tu pensi: “oh no ci sono cascato/a di nuovo!”

E allora ti senti in colpa, hai paura che possano crescere sentendo che non li ami e che la casa non è un luogo sicuro per loro e va anche peggio quando noti che i tuoi figli si comportano come te.

Nessuna delle tecniche o delle teorie di cui ti parlerò per i tuoi bambini può funzionare se prima non “aggiusti” te stessa/o come genitore. Se tu sei sano/a dentro puoi creare una relazione sana, puoi anche dire No oppure,

“questo non mi è piaciuto”, “mi hai fatto male”, “questa cosa mi ha dato fastidio”, ma lo farai in un modo che non ferirà i tuoi figli e non deteriorerà il vostro rapporto.

Lascia che ti chieda, quanto dei tuoi genitori c’è in te quando entri in relazione con i tuoi figli?

Ci sono madri o padri che dicono io non sarò mai come mio padre o mia madre con i miei figli, io non voglio che loro soffrano quello che io ho sofferto, non voglio essere per i miei figli un giudice severo, mai contento o violento.

Purtroppo, malgrado i fermi propositi, senza volere, spesso ci trasformiamo proprio nel genitore che non vorremmo essere.

I nostri bambini ci fanno da specchio.

Supponiamo che tuo figlio ti manchi di rispetto. A te questo non era permesso e forse avrai preso anche qualche schiaffo affinché te lo ricordassi una volta per tutte.

Come pensi che reagirai a tua volta quando tuo figlio ti mancherà di rispetto?

Qualcosa in te farà corto circuito, la rabbia ti prenderà la gola e non potrai fare ameno di dirgli: “come ti permetti?”

È vero che è così?

Prima di poter accogliere la rabbia e la frustrazione dei nostri figli, dobbiamo essere in grado di guarire la nostra.

Al contrario non faremo altro che continuare a trasferire alle generazioni future il dolore che a nostra volta abbiamo ereditato da quelle passate. Questa ruota deve potersi fermare, e se sei qui oggi è perché probabilmente senti che sei tu a doverlo fare!

Mi dirai: ”mai io non posso permettermi anni di terapia. I miei figli sono piccoli adesso ed è oggi che perdo le staffe”.

Lo so, Io ci sono passata prima di te, ho anch’io fatto la stessa esperienza. Ho studiato tanti anni pedagogia e tecniche educative e sono sempre riuscita a metterle in pratica con i bambini con cui ho lavorato; ma quando si è trattato di mia figlia le cose sono andate diversamente, lo specchio ha fatto il suo inesorabile lavoro ed io non ho potuto far altro che fermarmi e lavorare su di me. Mi ci sono voluti diversi anni ed è per questo che voglio per te una via più breve e fruibile in minor tempo.

Oggi puoi essere tu l’ultimo anello di questa catena di inconsapevolezza,

Ti aspetto.

Gabriella