SOS

Secondo l‘ultima delle ricerche fatte sulla salute mentale dei bambini in Inghilterra, risulta che un bambino su 6 soffre di una patologia psichiatrica. E’ un dato raccapricciante soprattutto se si pensa che questi sono i numeri dei bambini che hanno già ricevuto una diagnosi.

Ci sono molte famiglie che si rifiutano di chiedere aiuto o di pensare che il proprio figlio abbia un “problema”: “E’ solo un po’ triste perché a scuola lo prendono sempre in giro perché è sovrappeso.” “No il bambino non è un bullo, è solo molto vivace”.

La malattia mentale è vista ancora come uno stigma sociale da evitare a tutti costi, di cui vergognarsi.

“No ma mia figlia non è malata, ha solo un po’ d’ansia.”

I bambini oggi ricevono moltissime pressioni e spesso non sentono la famiglia come un luogo sicuro e affidabile.

Gli attacchi di panico sono diventati sempre più precoci.

E’ chiaro che i disturbi psichiatrici vanno trattati con l’aiuto di un medico ma come educatori possiamo aiutare i genitori a migliorare l’ambiente familiare, a favorire le condizioni che abbassano il rischio.

Sapevi che tra i fattori di rischio c’è anche l’educazione superficiale e poco incisiva?

Non dare regole precise e chiare, non dare tempo e attenzione sufficiente, favorire l’autonomia senza che il bambino abbia un forte legame di dipendenza con i genitori (si lo so può sembrare una contraddizione ma è così che funziona) crea una base di insicurezza affettiva ed emozionale che apre le porte a parecchi disturbi.

“Ci manca solo che adesso debba pensare anche che se non faccio bene il mio lavoro di genitore mio figlio può ammalarsi, ma allora non si vive più…”

Lo so, è stressante, ci sono così tanti fattori da tenere in equilibrio e tu stai facendo davvero del tuo meglio. Lo so, sono certa che è cosi!

Ma a volte il meglio non basta.

A volte serve un aiuto professionale che vedendo le cose dall’esterno possa essere oggettivo.

A volte bastano piccoli accorgimenti come restare fermi davanti ad un no, con affetto e determinazione allo stesso tempo, lasciare che sia il bambino a decidere cosa indossare…

Lascia che ti chieda: cosa ti ha portato in questa pagina? Perché la stai leggendo fino in fondo? Vorresti sapere cosa fare? Hai dei dubbi che il tuo bambino possa avere bisogno di aiuto?

Per favore non andare oltre, se qualcosa ti turba, se hai un sospetto ma non sai dargli un nome, o magari solo la sensazione che qualcosa non vada, allora non perdere tempo, prima si interviene più sale la possibilità che i tuoi bambini possano stare bene. Alla fine si tratta solo di pochi secondi, è sufficiente che ci contatti per organizzare un colloquio gratuito, un colloquio che ti può orientare verso la scelta migliore per i tuoi bambini e la tua famiglia.

Ti aspetto.

Gabriella