“E’ ora di fare i compiti”

Tutti i giorni la stessa storia!

E’ ora di fare i compiti e tuo figlio è lì davanti a te, con le spalle curve e quegli occhi supplicanti che sta cercando di convincerti a rimandare: “te lo prometto, li farò dopo, per favore, per favore, solo altri 10 minuti al computer, solo questa volta”.

Tu lo sai che è una promessa vana, tra 10 minuti, ci saranno altre scuse e tornerete alla solita discussione.

È uno scenario che si ripete ogni giorno e ogni settimana in moltissime famiglie.

Ma, farli sedere e iniziare un compito è solo metà della battaglia, molti bambini sembrano non avere l’energia o la pazienza per finire le cose: disegni lasciati a metà, esercizi di matematica fatti in fretta, compiti di italiano scritti sperando che finiscano presto.

Non si può non perdere la pazienza, in fin dei conti lo stai facendo per il suo bene!

Vuoi per tuo figlio un futuro sicuro e sai che avere dei buoni voti a scuola può dare più opportunità.

Inoltre, c’è la figlia della tua amica che ha la media dell’8, ma cos’ha mio figlio meno di lei? Se solo si impegnasse…

E allora torni alla carica: insisti, minacci o fai promesse di ricompense.

Ma questi metodi incoraggiano solo la resistenza. Minacce e lamentele possono funzionare sul momento, ma a lungo termine, hanno soltanto l’effetto di prolungare il processo di apprendimento.

Il vero apprendimento non dovrebbe essere forzato, Il desiderio di imparare vive in ognuno di noi.

Pensate a un bambino che impara a camminare: cade, si rialza e riprova. È la curiosità, il desiderio di esplorare, che lo tiene in movimento. Non si arrende, non importa quante volte cada.

Quindi ti chiedo: promettere dolci a un bambino lo farà imparare a camminare più velocemente? Punirlo ogni volta che inciampa lo farà smettere di cadere?

No.

Motivare un bambino con punizioni e ricompense è come cercare di riparare un’auto rotta con gli strumenti sbagliati.

Questo processo spegne la sete innata di conoscenza in ognuno di noi. Non è un caso se molti bambini perdono interesse e motivazione per la scuola. Si sentono intrappolati, sotto pressione per voti e confronti, forse è successo anche a te che quando hai finito di studiare hai tirato un sospiro di sollievo?

Perché trasformare la curiosità, il desiderio innato di scoperta e miglioramento in un supplizio così stressante?

Quanto conta per te la serenità di tuo figlio?

Contattaci per un colloquio gratuito, non è mai troppo tardi.